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venerdì 29 Marzo 2024

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Ospiti di Paolo D’Andria in driving i METANOIA

Liceo Scientifico “Marie Curie” di Giulianova (TE), quinto anno. Enrico, il cantante, aveva poca voglia di seguire, ma sentiva il desiderio di scrivere canzoni e così iniziò l’avventura dei Metanoia tra scuola marinata e una chitarra in riva al mare. Era il 2014 e una formazione embrionale fatta di amici veniva fuori. Ci vorranno cinque anni, alcol e nostalgia per vedere i Metanoia di oggi, con Giuseppe alla chitarra, Federico alla batteria e Jacopo al basso. Nel 2019 inizia il percorso del gruppo con un album auto prodotto “L’Equilibrio dei numeri primi”, primo esperimento che porta i Metanoia a conoscere le dinamiche di studio, insomma la classica esperienza. Tutto cambia nel 2020 quando la band incontra Luigi Tarquini e Federico Fontana, produttori di Alti Records. I ragazzi capiscono la via che vogliono percorrere ovvero un pop originale ed internazionale immerso in una scrittura cantautoriale. Da questo sodalizio nascono “VIVI”, “Cioccolata” e “Venere”, singoli molto fortunati che portano il gruppo a farsi conoscere anche fuori regione. I numeri sono entusiasmanti, “Venere” infatti raggiunge 142 mila stream su Spotify. Questo porta i Metanoia a suonare su e giù per lo stivale con più di cento concerti, aprendo anche a Meganoidi, Cosmetic e Cisco, ex leader dei Modena City. Ad aprile 2022 entrano a far parte dell’etichetta LaPop, con cui pubblicano “Mezzanotte”, “Lato Sud”, “Milano” e “Mezzanotte – Acoustic version”.

“64018” il nuovo album è il numero da cui tutto parte e a cui tutto torna. Non è un insieme casuale di cifre, anzi, è la descrizione dei Metanoia. Questo numero è il CAP di Tortoreto, paese in cui il gruppo si è formato e dove hanno preso vita le prime canzoni. Nell’album troviamo sei fotografie, ognuna delle quali racconta un frammento preciso di vita; da un tradimento subito si passa alla voglia d’estate, si aspetta l’alba con la speranza di un giorno migliore e ci si interroga sul valore del tempo. Questo disco è un viaggio dove non ci sono fermate, ma solo esperienze.

La band commenta così il nuovo album: “Questo disco parla di noi, anzi, siamo noi. Le canzoni le abbiamo vissute, non le abbiamo inventate su storie di altri o immaginate. Come titolo volevamo qualcosa che ci conoscesse bene, affidarsi a casa nostra è stata una scelta naturale. 64018 per noi è un inizio, è un modo per dire che partiamo da qui, da questi sei pezzi, il nostro è un lungo viaggio”.